Un’utopia femminile nel romanzo di fantascienza di Nadia Tarantini

di Ornella Cioni da Orvietonews.it

…la nostra intelligenza vive di un nesso mente – corpo inscindibile, inarrivabile per la macchina.  La connessione tra mente e corpo è condizionata dal sistema ormonale, il rappresentante biologico del campo emotivo. L’irriproducibilità e l’irrazionalità umane, ovvero il comparto biochimico specifico con cui siamo evoluti, ci rende imprevedibili ed esalta la nostra biodiversità intellettuale, la quale ci renderà sempre differenti dalle intelligenze artificiali“. Così lo scienziato Roberto Cingolani in un’intervista rilasciata all’Espresso (Espresso n. 34, 19- 08-2018), ma a un presupposto simile si è  ispirata certamente Nadia Tarantini nel suo romanzo di fantascienza “Quando nascesti tu, stella lucente” (L’Iguana, 2017).

Sul Continente desertificato, l’antica Africa, si erge la Grande Calotta, un ambiente artificiale dove sopravvivono alcuni  superstiti del Grande Disastro del 2117, che ha definitivamente distrutto l’ambiente terrestre, e altri pionieri che  si erano già resi disponibili ad avviare un decisivo esperimento di Conservazine della Vita quando  nel 2050 il Governo Globale di un mondo appunto fortemente globalizzato e con allarmanti segnali di degrado aveva deciso l’esperimento.

Nella Grande Calotta regna un’apparente armonia, le emozioni, che avevano dato problemi fino al grande Disastro, sono tenute sotto controllo attraverso i Lavaggi delle Vite e l’abbandono delle memorie; per i giovani maschi poi è stato creato in Isole lontane un ambiente virtuale, quello delle Cacce, per controllare la loro aggressività. Romapur è la capitale, la maggiore città della Calotta, ma solo un pallido ricordo della grandiosità delle città del passato. A Romapur le strade meccaniche, come tapis roullants rendono superfluo il camminare e le platee case, piccoli cubicoli, danno ospitalità alla popolazione dei Galattiani, eternamente giovani per i numerosi interventi chirurgici e per le ripetute Ibernazioni, che permettono loro vite secolari, vite di cui però, ad ogni ciclo, perdono memoria o ne conservano labili tracce, spesso tormentose, in quanto frammentarie e difficili da collegare tra loro e ad altre tracce mnesiche.

Nei palazzi del potere risiede un governo autoritario, tenuto da Sirius, un sopravvissuto al Grande Disastro, circondato da un’oligarchia di Patriarchi  fondatori, politici  in stretto contatto con gli scienziati, i cui principali esponenti sono Magdalen e Faustinus. Costoro sono i responsabili dell’esperimento dei Cubi, quello che dovrà garantire la conservazione della Vita, il futuro per ciò che resta del pianeta Terra.

Ma quale futuro? La Grande Calotta è attraversata da laceranti conflitti. Al mondo dei Galattiani fa da contrappeso il sotterraneo Mondo dei Sepolti, coloro che hanno rinunciato a vivere per sempre, ma non rinunciano alla memoria personale e collettiva. Dipendenti per la sopravvivenza materiale dalla Calotta e confinati  sottoterra, hanno patteggiato la loro esistenza con il Potere che li tollera, a differenza dei Devianti, coloro che individualmente o sediziosamente minacciano il Governo centrale e che sottoposti a un ferree forme di controllo, sono confinati in Isole lontane, almeno così si fa credere, ma anche intorno a questo punto si snoderà un mistero.

Alla scelta di terminare la loro vita nell’esperimento dei Cubi è chiamata la generazione dei Trentenni, la prima generazione che ha completato l’intero ciclo delle Ibernazioni tranne l’ultima, che darebbe loro l’accesso alla diciottesima vita, titolo iniziale del lavoro, poi la fine. In alternativa l’abbandono del corpo, della memoria, dell’identità e il trasferimento delle loro conoscenze scientifiche nell’appendice del Cubo garantirà loro una sorta di eternità. Della generazione dei Trentenni fa parte Marcela. Figlia di un Fondatore e di una Esploratrice, Marcela,  nota tra i Galattiani per il suo passato di grande atleta, è la protagonista del romanzo, insieme a una folta schiera di personagge e personaggi non meno incisivi e pieni di sfumature.

Fedele al potere galattico, ma anche sospettata di essere una potenziale Deviante, per questo non le viene concesso di procreare, in realtà Marcela è attraversata non solo da un rinnovato desiderio di maternità, ma anche da molti dubbi sul potere centrale e sull’opportunità della Scelta dei Cubi. Per la sua grande intuitività e perspicacia ha ricevuto l’incarico di ricercatrice ambientale nel Mondo dei Sepolti dove riceve l’eredità degli appunti di Karol, patriarca Fondatore della Calotta, in seguito Reggente del Mondo dei Sepolti. Marcela  può così indagare sul Rapporto sul Clima, da cui spera di trovare risposte sul Grande Disastro, sulle cui cause aleggiano ipotesi contraddittorie e inquietanti sospetti su passati complotti politici e sulla morte di suo padre. A lei spetterà un ruolo fondamentale per l’unificazione dei tre mondi: quello della Calotta , quello dei Sepolti e quello dei Devianti.

Molti sono i misteri che travagliano la Calotta: lotte di potere, verità celate, incertezze sul futuro, ombre sul passato di personalità di primo piano e i Galattiani appaiono insicuri e fragili, sia potenti che persone qualunque, travagliati da labili memorie di vite passate, da scelte di cancellazioni di identità richieste al momento delle Ibernazioni, ma riaffioranti insieme a vecchie emozioni che riemergono nonostante le tecniche di controllo della Calotta e li tormentano su loro lontane origini, su azioni compiute, identità passate.

In questo mondo che  inizialmente appare  distopico, in realtà utopico, lontano da noi solo alcuni secoli le premesse e le sfide sembrano essere le stesse che si profilano al nostro orizzonte. Una globalizzazione che cancella tutte le specificità, il cambiamento climatico e le conseguenze di un disastro ecologico, il potere politico sempre più occulto ed escludente, la lotta tra la Natura e la Tecnologia, la scommessa per un mondo che preservi la vita naturale o che punti su viaggi interstellari e sulla mente extracorporea.

Con un ritmo narrativo fortemente spezzato, che contribuisce a sostenere un’atmosfera di suspance e di misteri irrisolti Nadia Tarantini ci introduce in un mondo in cui si intrecciano le nostre utopie e i nostri peggiori incubi.

E’ il Mondo dei Sepolti a sostenere e difendere il nesso inscindibile mente- corpo che sarebbe irreparabilmente rotto dal progetto dei Cubi. La sacerdotessa di questo mondo è Amina, Reggente dopo la morte di Karol, che pratica il culto della Dea, che si può intendere anche come ritualità simbolica, che condensa tutta la sapienza femminile e che serve a preservare l’attaccamento al ricordo di un mondo naturale, insieme alla speranza di una rigenerazione della Terra, alla difesa delle emozioni, della sensorialità, unici veicoli che possono condurre alla realizzazione di questa speranza.

Sarà sul piano politico che si risolverà la sfida, ma sarà un canto antico a dare il segnale del risveglio e la sapienza delle donne a tracciare una via per la conservazione dell’umanità e la rigenerazione del pianeta . E’ un libro ricchissimo nella sua complessa creazione e descrizione di un mondo futuribile e ci lancia molte suggestioni inducendoci a riflessioni da approfondire anche con diverse letture. (Nadia Tarantini, Quando nascesti tu, stella lucente, L’Iguana 2017,pp.380,€ 17.00)

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