Il Corriere dell’Umbria dedica un articolo all’associazione Il filo di Eloisa

Sul Corriere dell’Umbria del 17 Novembre 2022 un articolo di Davide Pompei sull’associazione Il Filo di Eloisa. Di seguito il testo:

Quindici anni di attività appena compiuti. Una mostra documentaria allestita alla Biblioteca Fumi che si chiude oggi con un evento di letture e musica a partire dalle 16:30. Tanti progetti già realizzati e altrettanti pronti a vedere la luce, a conferma della vitalità de Il Filo di Eloisa.
Fin dalla sua costituzione – spiega la presidente Ornella Cioni – l’associazione ha perseguito l’obiettivo di promuovere la ricerca sul pensiero e la pratica politica delle donne dagli anni Settanta in poi. Dopo 15 anni ci è sembrato utile richiamare l’attenzione su quanto è stato fatto e rilanciarne il senso, in un periodo in cui i meccanismi socio-culturali criticati dal femminismo non sono del tutto cambiati e si vedono ovunque minacciate conquiste di libertà per cui le donne hanno lottato”.
“La mostra si intitola Camminare sul filo – prosegue Elvira Federici – per suggerire il percorso non sempre agevole ma fecondo compiuto con pochi mezzi. Intrecciare fili, tessere trame, titolo dell’evento finale, riassume l’impegno di ricerca, confronto e relazione sia nell’associazione, sia con realtà vicine e lontane con cui condividiamo idee e obiettivi”.
“Abbiamo sempre collaborato con la Società Italiana delle Letterate – precisa Teresa Equitani – e nel territorio con associazioni di donne come l’Albero di Antonia e la sezione orvietana della FIDAPA. Abbiamo partecipato per anni a Venti Ascensionali, significativa manifestazione culturale portata avanti dal Collettivo Teatro Animazione fino al 2012; abbiamo collaborato con i Lettori Portatili nel progetto “Leggimi presto”. Un rapporto proficuo si è creato con la Biblioteca Fumi, anche perché ospita una sezione di genere organizzata con i volumi e i materiali di studio appartenuti a Eloisa donati dalla nostra associazione. Più recente è il rapporto con ‘Io ci sono per’, gruppo culturale di giovani con cui abbiamo in programma una performance in Biblioteca il 27 novembre.
“Da sempre abbiamo cercato di includere i più giovani nei nostri progetti – afferma Loretta Fuccello – e quindi è stata avviata una proficua collaborazione con le scuole. Con alcune classi delle superiori con laboratori finalizzati alla conoscenza di scrittrici solitamente escluse dai programmi canonici; con le scuole medie tramite il progetto ‘Crescere con le storie’, esperienza interattiva che ha messo in contatto allievi e allieve con scrittrici come Pitzorno, Lia Levi, Zannoner, con la poesia di Emily Dickinson e con un classico come Piccole Donne”.
“Con le scuole elementari e medie – aggiunge Simona Mingardi – siamo state presenti anche all’interno delle Giornate di lettura di Libriamoci, presentando donne coraggiose e spesso sconosciute in campo scientifico, letterario, sportivo e artistico. Non abbiamo rinunciato alla nostra azione neanche durante il periodo della pandemia, aprendo un canale You Tube”.
“Un’attività di cui andiamo fiere – illustra Laura Ricci – sono i nostri concorsi letterari per la valorizzazione della scrittura femminile. Negli anni hanno prodotto sette pubblicazioni su vari generi: poesia, biografia, narrazione fotografica, letteratura giovanile, monologo, fantascienza, e una biografia collettiva di Eloisa Manciati che ricostruisce la sua fervida figura”.
“Quando Eloisa è scomparsa – prosegue Angelica Ridolfi – abbiamo sentito il bisogno di continuare a tessere quel rosso filo dell’amore, per far sì che il suo fuoco intellettuale non si estinguesse. Era ed è un’azione volta al futuro, affinché le conquiste teoriche del femminismo si mantengano come bene collettivo, come forza trasformativa che, nelle grandi sfide di questo millennio, aiuti a creare una società pluralista e accogliente.
New entry del direttivo è Anna Rita Bellini: “Mi interessano gli obiettivi dell’associazione e le mie prime impressioni sono più che positive – afferma – perché il Filo mi ha catapultata nell’organizzazione di questa mostra, fatto che mi ha permesso di lavorare a stretto contatto con le associate, di scoprire e riscoprire le stimolanti iniziative organizzate negli anni e di toccare con mano la solidarietà, la stima e l’affetto che guidano il gruppo.

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